
Addio, Germania? I (non)legami economici tra lei e noi
Gabriele Grassilli
4/11/20252 min read
Locomotiva d’Europa, miracolo economico, esempio di resilienza. Sembrano litanie e invece sono i modi con cui ci si è appellati alla crescita economica tedesca degli ultimi vent’anni. Crescita che non ha fatto che consolidare il ruolo di un gigante che -si noti- non solo è la più grande economia d’Europa, ma anche quella con cui molti Paesi, ivi compresi Italia, Francia e Polonia, hanno il maggiore interscambio commerciale. Questo potrebbe bastare a capire che i dazi annunciati dagli Stati Uniti colpiscono indirettamente anche noi, se qualcuno avesse dubbi a proposito. O forse potrebbe non bastare. Forse v’è chi si aspetterebbe di ricevere un’informazione che dica più nel dettaglio in che modo si è interconnessi. Proviamo dunque a farlo.
Gli ambiti economici in cui oggi Italia e Germania sono legati riguardano il settore agroalimentare, in parte quello farmaceutico e soprattutto l’automotive. In questo ultimo settore, assai colpito dai dazi americani, l’Italia vende alla Germania perlopiù beni intermedi e prodotti semilavorati, componentistica per le automobili. Questo lato, forse il più rimarcato in questi giorni di apprensione, racconta una parte della storia; quella per cui il nostro andamento dipende molto da quello tedesco.
Però c’è anche un’altra parte della storia, forse non ancora messa a fuoco, ma non meno suffragata da dati e degna di considerazione per chi intenda comprendere oggettivamente cosa stia accadendo.
A partire dalla pandemia e dunque a partire dall’inizio della recessione economica tedesca, tuttora in atto, l’Italia e la Germania sembrano aver preso strade diverse. Se all’inizio degli anni Duemila la crescita economica italiana e quella tedesca erano molto correlate, a partire dal 2008 e ancor più in questi ultimi cinque anni, la crescita economica del Bel Paese è via via divenuta più correlata, nel complesso, a quella di Francia e Spagna che non a quella della Germania. È vero, in questi ultimi anni è aumentato l’interscambio italo-tedesco nel settore automotive, ma ciò accadeva mentre l’economia italiana e quella tedesca hanno iniziato a svilupparsi in settori diversi e fra loro non legati.
Quanto ricostruito qui non pretende né può offrire una risposta alla domanda “come impatterà una recessione tedesca sul nostro paese?”. Ma può suggerire un approccio: quello di sforzarsi di valutare la situazione nel complesso, prima di allarmarsi. Ciononostante, il quesito rimane aperto e tutto da scoprire, quali effetti subiremo dagli andamenti futuri dell’economia tedesca?
Vocabolario:
Interscambio commerciale = ammontare complessivo di quello che due paesi vendono l’uno all’altro.
Dazi annunciati = i dazi annunciati dagli Stati Uniti verso l’UE sono stati sospesi due giorni fa per un tempo di 90 giorni. Poiché non sappiamo se tale sospensione durerà, continuiamo il nostro ragionamento ipotizzando che rimangano in vigore.
Crescite economiche correlate = si hanno quando le economie di due paesi cooperano alla realizzazione di uno stesso bene o comunque quando in generale il successo economico di una dipende da quello dell’altra. Se ad esempio l’Italia produce metallo da utilizzare nella produzione tedesca, ad essa è correlata. Se la Germania non producesse più automobili, ne risentirebbe anche l’Italia.
Crisi finanziaria del 2008 = anche denominata grande recessione, è stata una forte crisi finanziaria iniziata negli Stati Uniti che ha a sua volta generato una grave crisi economica nel resto del mondo e in particolare ha colpito duramente l’Europa Meridionale.
Le fonti che sono state consultate per scrivere questo articolo: