Elezione dei giudici della Corte costituzionale

Andrea Forlani

2/22/20251 min read

Lo scorso 13 febbraio, dopo mesi di stallo, il Parlamento è riuscito a eleggere quattro giudici della Corte costituzionale per altrettanti posti che erano rimasti vacanti. Come funziona l’elezione di questi giudici? E a cosa serve questa Corte?

La Corte costituzionale è l'organo di garanzia che verifica la conformità delle leggi alla Costituzione e risolve conflitti tra Stato e Regioni o tra poteri dello Stato. La Corte è composta da 15 giudici, i quali rimangono in carica per un mandato di 9 anni. Di questi, cinque sono nominati dal Presidente della Repubblica, cinque dal Parlamento in seduta comune (ovvero Camera e Senato riuniti insieme) e cinque “dalle supreme magistrature ordinaria e amministrativa”.

Nel novembre 2023 il mandato di un giudice di nomina parlamentare è scaduto, e il Parlamento non è stato in grado di votare un suo successore, in quanto la nomina richiede per le prime due votazioni la maggioranza dei 2/3, e dalla terza in poi dei 3/5; le forze di maggioranza non arrivano ai 3/5 dell’Assemblea, e non hanno trovato un accordo con l’opposizione. La situazione si è complicata a dicembre 2024, quando il mandato di altri tre giudici di nomina parlamentare è scaduto, portando il numero di giudici totali a 11. La Corte può funzionare, infatti, solamente quando sono presenti almeno 11 giudici; sarebbe bastata l’assenza di uno solo di essi per paralizzare il funzionamento della Corte. Anche in questo caso, le prime votazioni per sostituire i giudici mancanti sono andate a vuoto.

La votazione di quattro giudici in contemporanea ha permesso alle forze politiche di “spartirsi” le nomine e di uscire dall’impasse, trovando questo accordo: Francesco Saverio Marini proposto da FdI, Roberto Cassinelli da FI, Massimo Luciani dal PD, e Maria Alessandra Sandulli come indipendente. È importante sottolineare che i giudici non fanno parte dei partiti e non sono politici, ma possono avere una filosofia vicina al partito che li ha proposti.

È stato corretto aspettare per avere abbastanza nomine da spartire, o il Parlamento avrebbe dovuto sostituire subito i giudici mancanti trovando un accordo il prima possibile?