
Energia nucleare in Italia: cosa prevede il disegno di legge delega e come si posizionano i partiti
Gabriele Grassilli
4/23/20253 min read
In questi ultimi anni in Italia abbiamo visto una parte sempre maggiore delle buste paga erosa dalle bollette. Il costo per l’energia è un onere che grava sulle spalle di famiglie e imprese, portando all’aumento generale dei prezzi.
Come abbiamo visto nell’articolo del due aprile scorso, essendo i costi aumentati perlopiù a causa di eventi esterni, non è detto che un’azione dello Stato possa essere la migliore soluzione, se non nel breve termine, per dare respiro a chi deve pagare. Nel lungo periodo, sorgono già più dubbi sulla possibilità che l’intervento dello Stato possa contribuire a rendere stabilmente più bassi i prezzi dell’energia.
C’è però un altro modo per intervenire.
La questione non è nuova, ma recentemente è tornata oggetto di dibattito a partire dalle elezioni politiche del 2022. Stiamo parlando del nucleare civile.
Rimandando a futuri articoli la riflessione attorno ai dettagli scientifici e ambientali, ci soffermiamo qui su due aspetti: il contenuto del disegno di legge delega in materia di produzione di energia nucleare e il posizionamento dei partiti italiani in merito.
In Italia non produciamo energia nucleare. Due referendum hanno inoltre portato ogni volta a cessare i tentativi di produzione sul nostro territorio. Tuttavia, il fatto che abbia vinto il NO a entrambi i referendum non impedisce al Governo di riprovarci. In che modo? Di recente, è stato approvato un disegno di legge delega che mira a creare di nuovo le condizioni per la realizzazione di impianti di produzione di energia nucleare, ma anche per la ricerca e la formazione di figure professionali adeguate e per il controllo di tale attività produttiva da parte di enti indipendenti al Governo.
È da notare che, se anche la legge sarà approvata a breve, l’entrata in funzione di centrali nucleari difficilmente avverrà prima del 2030.
Ciò si ricollega ad uno temi più caldi della campagna elettorale del 2022. Tale campagna elettorale rappresenta ad oggi l’ultima occasione in cui tutti i partiti si sono espressi abbastanza chiaramente sul tema del nucleare. Ad oggi la posizione dei partiti non sembra mutata. Collezioniamo dunque nuovamente i pareri dei vari partiti, con l’auspicio che possa essere d’aiuto.
Si sono dichiarati contrari alla produzione di energia nucleare sostanzialmente i partiti di Sinistra, quali appunto Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi Sinistra e Partito Democratico, adducendo perlopiù motivazioni di carattere ambientale. Segnaliamo inoltre che recentemente il PD ne ha anche sottolineato l’insostenibilità finanziaria. A favore è invece la Destra, con posizioni più moderate in Forza Italia fino a quelle più decisamente a sostengo della Lega, e Italia Viva e Azione.
In tale scenario, è ancora tutto da attendere. L’approvazione della legge-delega porterà a leggi vere proprie, cui seguiranno decreti attuativi e campagne di informazione. Ma non è mai presto per aprire un dibattito, che possa essere razionale e aggiornato alle ultime scoperte tecnico-scientifiche.
È una priorità del Paese pensare a produrre energia nucleare in questo momento storico?
Vocabolario
Elezioni politiche = Le elezioni più importanti che avvengono in Italia. Sono le elezioni che portano poi alla formazione dei Governi. Quelle del 2022 hanno portato Giorgia Meloni ad essere premier;
Nucleare civile = con ciò si intende la produzione di energia nucleare. L’attributo civile viene usato per distinguerla dall’utilizzo militare (bomba atomica).
I referendum sul nucleare del 1987 e del 2011 furono referendum “abrogativi”, ciò significa che puntavano a mutare il contenuto di leggi esistenti. Ma questi referendum non sono vincolanti per sempre. Il parlamento può poi decidere di legiferare su un tema in modo opposto all’esito del referendum (ed è quello che sta avvenendo oggi a 14 anni di distanza);
Con NO intendiamo il “no” al nucleare, non allo stretto contenuto del quesito referendario;
Per “disegno di legge” (DDL) si intende qualsiasi testo di legge che deve essere approvato dal parlamento per diventare legge a tutti gli effetti. In particolare, un DDL-delega propone una legge-delega, ossia un tipo di legge con cui il parlamento, solo sulle materie indicate nel testo, delega eccezionalmente al Governo l’emanazione di una legge.
Decreti attuativi = decreti con cui il Governo regolamenta più nel dettaglio su norme che hanno il rango di leggi ordinarie.
Bibliografia: