Gli aiuti di Stato tra decarbonizzazione e concorrenza

Lucia Manetti

3/8/20251 min read

Le autorità pubbliche a livello locale, regionale o nazionale, possono decidere di fornire agevolazioni sotto forma di trasferimento di denaro pubblico a favore di imprese per stimolarne l'attività produttiva. Il Servizio aiuti di Stato del Ministero per gli Affari Europei verifica la compatibilità delle agevolazioni proposte con i principi comunitari. Se approvate, poi, dovranno essere attuate secondo le normative europee, in modo da garantire l’attività dell’impresa interessata senza sfavorire le altre aziende che competono con essa nel mercato.

Nel processo di creazione del mercato unico europeo, che ha portato poi alla nascita dell'Unione europea, ha svolto un ruolo di rilievo la disciplina degli aiuti di Stato, oggi contenuta nel Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea (TFUE), dove si si stabilisce che essi "sono incompatibili con il mercato interno, nella misura in cui incidano sugli scambi tra Stati membri" (art. 107).

Il fine ultimo è la tutela della libera concorrenza strumentale, intesa come un criterio per il soddisfacimento del bene comune. Sono dunque ammessi, ad esempio, aiuti di Stato finalizzati a promuovere lo sviluppo economico di regioni meno sviluppate e a tutelare il patrimonio e quelli atti a fronteggiare calamità naturali. È prevista, inoltre, la possibilità di inserire ulteriori categorie di aiuti su proposta della Commissione europea, previa approvazione da parte del Consiglio europeo.

Lo scorso 26 febbraio, la Commissione europea ha pubblicato il New Clean Deal, un insieme di misure volte a favorire la transizione ecologica nel settore industriale. Tra queste, la semplificazione dell'erogazione di aiuti di Stato volti a decarbonizzare i processi produttivi, incrementando le capacità di produzione attraverso energie rinnovabili.

Pensi che gli aiuti di Stato siano utili per favorire la transizione ecologica, oppure rischiano di compromettere ingiustificatamente la concorrenza di mercato?

Le fonti che sono state consultate per scrivere questo articolo: