La svolta tedesca sul riarmo

Andrea Forlani

3/21/20252 min read

Il 18 marzo il Bundestag ha approvato un ambizioso piano di spesa riguardante la difesa, proposto dal cancelliere designato Friedrich Merz, vincitore delle elezioni del 23 febbraio.

La Germania attualmente spende per la difesa il 2% del PIL, il minimo richiesto dalla NATO. Il piano prevede una storica eccezione al freno del debito, proponendo infatti di potersi indebitare per un massimo dell’1% del PIL, se questo debito è destinato alla difesa, con l’obiettivo di rafforzare le capacità militari dell’esercito tedesco. Gli analisti stimano che la spesa militare salirà al 3% del PIL, un aumento apprezzato dagli alleati NATO, che chiedevano da tempo un maggiore contributo tedesco alla sicurezza europea.

Parallelamente, il governo investirà 500 miliardi di euro in infrastrutture, con interventi nei trasporti, nella digitalizzazione e nella transizione energetica. L’obiettivo è modernizzare il Paese e renderlo più competitivo, superando i ritardi accumulati negli ultimi anni. Il governo tedesco parte da una posizione di vantaggio, in quanto la Germania ha un indebitamento basso, ovvero il 62% del PIL, a differenza dell’Italia, dove il debito pubblico è il 138% del PIL.

Il piano è stato approvato grazie ai voti della CDU (Unione Cristiano Democratica; centrodestra), della SPD (Partito Socialdemocratico; centrosinistra) e dei Verdi durante l’ultima sessione del Bundestag eletto nel 2021, prima dell’insediamento del nuovo parlamento previsto per il 25 marzo. I tre partiti, infatti, nel Bundestag del 2021 avevano i voti necessari per cambiare la Costituzione (i 2/3 del parlamento), soglia che non raggiungono nel nuovo Bundestag, dove la destra di AfD (Alternativa per la Germania) e la sinistra di Die Linke (La Sinistra) hanno il potere di bloccare le riforme costituzionali. AfD è contraria a qualsiasi eccezione al freno del debito, mentre Die Linke si oppone all’aumento della spesa militare.

L’aumento della spesa militare era necessario, oppure rappresenta un rischio per la stabilità economica? Ci sono altri temi che avrebbero dovuto avere la precedenza, o la spesa nella difesa è la priorità attuale?

Vocabolario:

  • Bundestag = letteralmente “Dieta federale”, è il parlamento federale tedesco, l’unica camera eletta direttamente dai cittadini. Insieme al Bundestag legifera il Bundesrat, formato dai rappresentanti dei Länder (stati federati).

  • Freno del debito = è una norma, inserita nella Costituzione tedesca nel 2009 durante la crisi economica, che limita l’indebitamento pubblico. Secondo questa regola il governo federale può contrarre nuovi debiti fino allo 0,35% del PIL annuo, mentre i singoli Länder non possono, in linea di principio, assumere nuovi debiti. Il Bundestag può approvare delle eccezioni a questo freno tramite votazione dei 2/3 dei propri membri.

  • Indebitamento = «Nel bilancio dello Stato è l’ammontare delle spese non coperte dalle entrate ordinarie dello Stato, quindi finanziabili attraverso operazioni di indebitamento» (Treccani). In questo caso si parla del rapporto fra debito pubblico e Prodotto Interno Lordo, moltiplicato poi per 100: in Germania il debito pubblico è il 62% del PIL, mentre in Italia è il 138% del PIL. Il Patto di stabilità e crescita approvato dai Paesi dell’Unione europea nel 1997 prevede che gli Stati mantengano questa percentuale al di sotto del 60%, ma ad oggi ben tredici di essi la superano.

Le fonti che sono state consultate per scrivere questo articolo: