L'avanzata delle destre populiste?

Andrea Forlani

5/21/20253 min read

Il 18 maggio 2025 si è votato in Romania, Polonia e Portogallo: i risultati, pur diversi per contesto e tipo di elezione, mostrano alcune tendenze comuni della politica odierna.

In Romania si è tenuto il ballottaggio per l’elezione del Presidente. Nicușor Dan, indipendente sostenuto da partiti centristi e liberali, ha ottenuto il 53,6% dei voti, superando George Simion, leader del partito nazional-conservatore AUR, fermo al 46,4%. Dan, già sindaco di Bucarest, ha vinto con una piattaforma orientata alla stabilità istituzionale e alla continuità dell’integrazione europea. Nonostante la vittoria, il nuovo Presidente dovrà affrontare situazioni complesse, tra cui un alto deficit pubblico e la necessità di formare una coalizione parlamentare per governare.

In Polonia si è votato per il primo turno delle elezioni presidenziali. Rafał Trzaskowski, sindaco di Varsavia e rappresentante della Coalizione Civica (centro), ha ottenuto il 31,36% dei voti. Al secondo posto Karol Nawrocki, espressione del partito conservatore PiS, con il 29,54%. Il ballottaggio si terrà il 1° giugno. La frammentazione del voto e la distanza ridotta tra i due principali candidati rendono l’esito finale ancora incerto. Il secondo turno sarà determinante per comprendere l’evoluzione dell’orientamento politico del Paese.

In Portogallo si è votato per il rinnovo dell’Assemblea della Repubblica dopo solo un anno dalle precedenti elezioni. La coalizione di centrodestra Alleanza Democratica (AD), guidata da Luís Montenegro, ha vinto le elezioni con il 32,1% dei voti, senza ottenere la maggioranza assoluta. Il partito di destra populista Chega ha ottenuto il 22,56%, il risultato più alto mai ottenuto, uguagliando il Partito Socialista (PS), il quale ha invece ottenuto uno dei suoi risultati peggiori. La formazione di un governo appare complessa: Montenegro ha escluso accordi con Chega, mentre le possibilità di un’alleanza parlamentare più ampia con il PS restano incerte.

Osservando i risultati nel loro insieme, emergono alcune dinamiche comuni. In tutti e tre i Paesi si conferma una forte competizione tra forze moderate o di centro e partiti populisti, conservatori o identitari, con l’indebolimento delle forze di sinistra, anche moderate.

Le destre, in varie forme, ottengono risultati significativi: l’estrema destra in Romania consolida la sua posizione, seppur perdendo le elezioni, in Polonia le forze conservatrici ottengono risultati più alti dei pronostici e, in Portogallo, Chega diventa uno dei principali attori politici.

I partiti moderati sono quindi l’alternativa principale alle forze populiste che si stanno consolidando? O i risultati di questi tre Paesi sono solamente una coincidenza?

Vocabolario:

  • Partiti centristi e liberali: i partiti centristi si collocano politicamente tra la destra e la sinistra, promuovendo spesso politiche moderate e di compromesso. I liberali sostengono generalmente valori come il libero mercato, la protezione dei diritti individuali, la democrazia rappresentativa e, in molti casi, l'integrazione europea.

  • George Simion: il favorito dai sondaggi, ha sostituito Călin Georgescu, candidato indipendente che aveva vinto il primo turno delle elezioni presidenziali del 2024, poi annullate. Ripresentatosi alle elezioni del 2025, la sua candidatura è stata respinta a causa di interferenze russe. Per approfondire, leggi i nostri articoli del 13/03 e 21/04!

  • Deficit: si verifica quando lo Stato spende più di quanto incassa attraverso tasse, imposte e altre entrate. Un deficit elevato può mettere a rischio la sostenibilità finanziaria del Paese e comporta spesso l’aumento del debito pubblico. I Paesi membri dell’Unione europea devono cercare di contenere il deficit entro certi limiti stabiliti.

  • Coalizione Civica: è il partito dell’attuale Primo Ministro Donald Tusk, ex Presidente del Consiglio Europeo.

  • Evoluzione dell’orientamento politico del Paese: dal 2015 al 2023 il partito di destra Diritto e Giustizia (in sigla PiS, in polacco) è stato al governo della Polonia. Durante questi otto anni la Polonia ha vissuto un peggioramento della salute della democrazia, tanto che l’Ue aveva aperto una procedura di infrazione per violazione dello Stato di diritto. Nel 2023, con l’elezione di Tusk come Primo Ministro, la procedura è stata chiusa.

Le fonti che sono state consultate per scrivere questo articolo: