L'elezione di Papa Leone XIV: le reazioni della destra statunitense

Andrea Forlani

5/12/20252 min read

L’elezione di Papa Leone XIV, al secolo Robert Francis Prevost, ha segnato un momento storico per la Chiesa cattolica: è il primo pontefice statunitense e il secondo proveniente dal continente americano, dopo Papa Francesco. Nato a Chicago nel 1955, Prevost ha trascorso gran parte della sua carriera ecclesiastica in Perù, dove ha acquisito anche la cittadinanza peruviana.

Le prime parole di Leone XIV come Papa hanno sottolineato l’importanza della pace e del dialogo, in continuità con il predecessore Francesco. Ciononostante, o forse proprio per questo, la sua elezione ha suscitato reazioni contrastanti, soprattutto nel panorama politico statunitense.

Il movimento MAGA (Make America Great Again), associato al presidente Donald Trump, ha espresso preoccupazione per le posizioni “progressiste” di Leone XIV. In passato, Prevost ha criticato le politiche migratorie di Trump, in particolare la separazione delle famiglie al confine e le deportazioni di massa, e ha espresso solidarietà verso movimenti per la giustizia sociale, come quello nato dopo la morte di George Floyd. Le posizioni di Leone XIV sono facilmente ritrovabili nel suo (presunto) profilo X, in cui negli anni ha ripostato diversi contenuti.

Steve Bannon, ex stratega di Trump, ha definito l’elezione di Leone XIV come “la scelta peggiore per i cattolici MAGA” e un voto anti-Trump dei “globalisti della Curia”. Anche altri esponenti conservatori hanno criticato il nuovo Papa, accusandolo di essere troppo vicino a posizioni progressiste.

Nonostante ciò, Leone XIV ha ricevuto le congratulazioni da parte di Donald Trump, che ha definito la sua elezione "un grande onore" e ha espresso il desiderio di incontrarlo. Inoltre, alcuni esponenti della destra americana hanno cercato di rivendicare l’affiliazione politica di Prevost, in quanto quest’ultimo negli ultimi anni avrebbe votato nelle primarie repubblicane.

La destra americana ha reagito quindi in modo scomposto: Laura Loomer ha bollato Papa Leone XIV come una “marionetta marxista”, mentre Charlie Kirk ha sottolineato la presunta affiliazione di Prevost al Partito Repubblicano, evidenziando le sue posizioni contro l’aborto.

È ancora troppo presto per sapere come sarà il pontificato di Leone XIV, ma ad ora sembra non aver portato certezze all’attuale maggioranza politica del suo Paese di provenienza. Detto ciò, ha veramente senso misurare le parole e le azioni di un pontefice con gli stessi criteri della politica? Oppure il Papa opera su un livello completamente diverso, che trascende dagli schieramenti politici dei diversi Paesi?

Vocabolario:

  • Presunto: non è certo al 100% che l’account X @drprevost “Robert Prevost” appartenga effettivamente all’attuale pontefice, ma il New York Times ha verificato che è legato ad un numero di telefono e una mail riconducibili a Prevost.

  • Laura Loomer: è un’attivista politica e commentatrice statunitense, nota per le sue posizioni di estrema destra e per le sue azioni provocatorie. È stata candidata al Congresso e bandita da diverse piattaforme social per la diffusione di contenuti considerati incitanti all'odio.

  • Charlie Kirk: è un attivista politico conservatore statunitense, fondatore e presidente di Turning Point USA, un'organizzazione che promuove ideali conservatori tra i giovani, in particolare nei campus universitari. È noto per il suo sostegno a Donald Trump e per la sua presenza mediatica su social e talk show.

Le fonti che sono state consultate per scrivere questo articolo: