Pace o lotta fiscale?

Lucia Manetti

2/20/20251 min read

Nel Decreto Milleproroghe 2025 rientra la proroga dei termini per valersi della definizione agevolata delle cartelle esattoriali, ovvero la possibilità per il contribuente di estinguere i debiti con il fisco versando l’importo residuo. In questo modo, chi non avesse versato per intero tasse, contributi o multe può farlo entro il 31 luglio 2025 (oppure nel numero massimo di dieci rate consecutive) senza essere soggetto a sanzioni e interessi di mora.

Questa misura ha l’obiettivo di regolarizzare “chi voleva pagare le tasse, ma non è stato nelle condizioni di farlo” e rappresenta una proposta chiave nell’azione di governo della Lega. A far titubare Fratelli d’Italia è il costo della “pace fiscale”, stimato a 5 miliardi, mentre l’Agenzia delle Entrate ha dichiarato di aver riscosso, nel 2024, 3,5 miliardi da misure straordinarie, tra cui la “rottamazione delle cartelle”. L’impatto della misura nei prossimi anni dipenderà da vari fattori, tra cui l’adesione dei contribuenti.

La Lega punta infatti ad “aumentare l’adesione spontanea agli obblighi contributivi”. Lo scorso ottobre il Governo aveva diffuso uno spot in cui si condannavano, con toni incisivi e provocatori, gli evasori fiscali. La proroga dello scudo erariale (cioè dei meccanismi che tutelano il contribuente nei confronti del fisco) sembra invece seguire un approccio più moderato, sebbene nessuno abbia affermato che un evasore possa essere “moralmente autorizzato ad evadere”, come disse di sé Berlusconi.

La lotta all’evasione fiscale oggi si incentra sulla cooperazione tra Agenzia delle Entrate e l’Agenzia delle Entrate-Riscossione, l’utilizzo di tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ad esempio, l’IA per l’analisi dei dati), la prevenzione attraverso la fedeltà fiscale (il grado di adempimento dei contribuenti) e l’analisi del rischio (le prospettive di regolare adempimento), la fatturazione elettronica (che consente la trasmissione immediata dei dati all’Agenzia delle Entrate) e la promozione della compliance (la comunicazione ai contribuenti di eventuali errori nelle dichiarazioni per consentire loro di mettersi in regola).

Il governo dovrebbe tenere una linea più moderata oppure non transigere?