Sanguinari? O emarginati? L’altra Gen Z

Michele Bonanno

3/11/20251 min read

2024

23 giugno. Due sedicenni pescaresi uccidono con 25 coltellate un coetaneo, abbandonando il corpo. La ragione è un debito di settanta euro.

4 settembre. Siamo a Bologna, un diciassettenne sferra diversi fendenti a un sedicenne, è il culmine di vari episodi di bullismo. Il ferito morirà pochi minuti dopo, sull’asfalto.

2 novembre. Un diciassettenne spara e uccide un diciannovenne a Napoli. Il motivo è un pestone su una scarpa costosa.

Gli omicidi commessi da minorenni in Italia sono aumentati di circa tre volte dal 2023. Questo è quanto risulta dal rapporto “Omicidi volontari consumati in Italia” della Polizia di Stato. Il dato si inasprisce se paragonato alla tendenza dell’ultimo decennio. Stando al report del Ministero degli Interni, “Criminalità minorile in Italia 2010-2022”, gli atti lesivi dolosi di minori, registrati, sono raddoppiati nel periodo di riferimento.

Le cause di questo incremento sono di difficile individuazione.

La povertà educativa, quella economica, la disorganizzazione sociale e la difficoltà di accesso ai servizi sono tra i fattori che contribuiscono alla criminalità, specie dei soggetti provenienti da famiglie vulnerabili. Il fenomeno delle “baby gang”, gruppi eterogenei di giovani, protagonisti di reati minori, sembra essere il termine di questo diffuso malessere giovanile, non la causa. La misura adottata dal governo per questo aumento dei crimini è stato il Decreto Caivano (DL 123/2023), che ha introdotto per i minori: misure cautelari più estese, una più ampia applicabilità dei vari “daspo” e del “foglio di via” e una serie di poteri per il Questore che voglia ammonire minorenni e intra-dodicenni. Queste norme sono state tacciate di “carcerocentricità” da Carla Garatti, Garante nazionale dell’infanzia e dell’adolescenza, sottolineando come il percorso carcerario, se inevitabile, debba essere volto a “un reale recupero dei minorenni”.

In un’Italia sempre più divisa, il rischio di marginalizzare sin dall’infanzia una parte di un’intera generazione è alto. Quali politiche sociali potremmo adottare come Stato? E come dovrebbe comportarsi ognuno di noi nella comunità?

Le fonti che sono state consultate per scrivere questo articolo: