SPECIALE REFERENDUM: Il quinto quesito

SPECIALE REFERENDUM 2025

Andrea Forlani

5/29/20252 min read

L'8 e 9 giugno 2025 i cittadini italiani saranno chiamati a esprimersi su cinque quesiti referendari abrogativi. Il quinto quesito riguarda una modifica significativa della legge sulla cittadinanza italiana, proponendo di ridurre da dieci a cinque anni il periodo di residenza legale richiesto agli stranieri extracomunitari per presentare domanda di cittadinanza.

Attualmente la legge n. 91 del 1992 stabilisce che un cittadino extracomunitario deve risiedere legalmente in Italia per almeno dieci anni prima di poter richiedere la cittadinanza italiana, un periodo fra i più lunghi in Europa. Oltre ai dieci anni di attesa, per poter ottenere la cittadinanza sono richiesti: la conoscenza della lingua italiana, il possesso negli ultimi anni di un consistente reddito, l’incensuratezza penale, l’ottemperanza agli obblighi tributari, l’assenza di cause ostative collegate alla sicurezza della Repubblica.

Il quesito referendario propone di abrogare specifiche disposizioni della legge del 1992, riducendo il requisito di residenza legale da dieci a cinque anni per gli stranieri extracomunitari maggiorenni. Questa modifica ripristinerebbe il requisito originario stabilito dal codice civile del 1865, in vigore prima della legge del 1992. Tutti gli altri criteri per la concessione della cittadinanza rimarrebbero invariati.

I sostenitori del Sì ritengono che la normativa attuale sia eccessivamente severa e discriminatoria, in quanto impone agli stranieri extracomunitari un periodo di residenza eccessivamente lungo, il quale non rispecchierebbe le condizioni reali di chi vive stabilmente in Italia, rischiando di penalizzare anche i figli minorenni. Ridurre a cinque anni il tempo necessario per fare richiesta, mantenendo inalterati gli altri requisiti, porterebbe l’Italia più in linea con gli standard europei.

I sostenitori del No, invece, considerano l’attuale legge già equilibrata e sottolineano che l’Italia concede ogni anno molte cittadinanze rispetto ad altri Stati. Un altro motivo fornito per votare No è che la cittadinanza dovrebbe rappresentare il coronamento di un percorso di integrazione, essendo presente il rischio di sminuire l’inserimento nella società italiana con l’accorciamento dei tempi di attesa, e di aumentare l’immigrazione con l’introduzione di una cittadinanza più facile da ottenere rispetto a prima.

Secondo le stime dei promotori, l'approvazione del referendum potrebbe interessare circa 2,5 milioni di cittadini stranieri residenti in Italia. È importante ricordare che il referendum sarà considerato valido solo se sarà raggiunto il 50% più uno dei votanti. Nel caso non venga raggiunto rimarrà in vigore la legge attuale, ovvero la legge del 1992 che prevede un tempo di attesa di dieci anni.

Vocabolario:

  • Extracomunitari: persone provenienti da Paesi che non fanno parte dell’Unione europea.

  • Incensuratezza penale: avere la fedina penale pulita, cioè non avere commesso reati.

  • Ottemperanza agli obblighi tributari: aver pagato correttamente le tasse.

  • Assenza di cause ostative collegate alla sicurezza della Repubblica: non devono esserci motivi che impediscano di concedere la cittadinanza perché la persona è considerata un pericolo per la sicurezza dello Stato.

Le fonti che sono state consultate per scrivere questo articolo: