Transizione ecologica significa piantare alberi o c'è di più?

Filippo Mancini

3/1/20251 min read

Sappiamo bene come gli alberi possano ridurre le isole di calore nelle città e conosciamo i loro benefici, ma è bene focalizzarsi su dove gli alberi dimorano, il suolo.

La pedologia, ovvero la scienza che studia i suoli, ci dice che si tratta di ecosistemi vivi e ricchi di batteri e altri organismi che, attraverso processi chimico-fisici, trasformano i gas dell'atmosfera in nutrienti per le piante. Tra questi gas c'è la CO2, ed un buon suolo stocca fino al 70% della CO2 presente nell'aria.

Se vivo e sano, il suolo ha molte esternalità positive come la biodiversità, la diminuzione del rischio di alluvioni e la produzione di cibo.

A livello europeo ci siamo dati degli obiettivi di medio termine, entro il 2030, e di lungo termine, con obiettivo il 2050.

Il documento che ci dice quali sono le strategie è il Green Deal, e tra gli obiettivi che esso pone rientra la tutela dei suoli, da raggiungere contrastando la desertificazione attraverso la salvaguardia della biodiversità e il contrasto al consumo di suolo. Per consumo di suolo si intende quelle attività che rendo il suolo sterile, impermeabilizzandolo, ad esempio le attività di costruzione e l'agricoltura intensiva che utilizza fertilizzanti di sintesi.

In Italia come ci stiamo muovendo per rispettare questi obiettivi? Secondo l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) consumiamo circa 2 mq al secondo.

A livello nazionale la legge quadro che regola urbanistica è ancora quella del 1942, e ogni Regione è chiamata a definire la propria strategia di pianificazione urbanistica. Ne consegue che ogni Regione adotta un approccio diverso nella tutela del suolo e della biodiversità.

Tu sai qual è la strategia di pianificazione della tua Regione? Sai se le strategie di pianificazione della tua Regione vertono al saldo zero del consumo di suolo come vuole la Ue?